sabato 14 gennaio 2012

Grazie Vania...porta in Africa tutto l'amore e la professionalità che ci hai donato in questi anni!

Ho una sorta di pudore a scrivere questo post, come se mi dovessi privare di qualcosa che custodisco gelosamente nel profondo; ma nello stesso tempo sono spinta dal desiderio di riuscire a trasmettere quello che provo e come, a volte, possa diventare particolare il rapporto con le persone che ho avuto la fortuna d'incontrare nel mio cammino, condividendo con loro valori e principi.


Con Vania le cose belle ce le siamo scritte.  Sempre.


Nel lavoro quotidiano ci siamo parlate pochissimo, dicendoci l'essenziale, ma non per una sorta di antipatia reciproca, bensì perché ci siamo sempre capite senza darci molte spiegazioni.


Abbiamo sorriso, riso, e ironizzato...
Dopo essere state le protagoniste di un singolare episodio vissuto in veste di bariste volontarie al Nelson Mandela Forum, avevamo perfino coniato un motto: "n'euro..." "n'euro..." "n'euro"...
Ogni qualvolta ci trovavamo in situazioni di disagio, come due adolescenti, ci bastava pronunciarlo per ritrovare il sorriso. Quell'intesa nascondeva un mondo che solo noi potevamo comprendere.


Tutto il resto, la stima, l'affetto, il buono, il bene, le emozioni vissute per piccoli o grandi progetti, invece, le abbiamo condivise con la scrittura, fermandole lì, convinte che così facendo le avremmo ricordate per sempre.

Questa non è la storia di "una" neuropsicomotricista, è la storia di Vania, la nostra neuropsicomotricista.


                     Una storia da inventare
                 Pensieri e progetti da realizzare ad Atchanvé



La prima volta che sono andata ad Atchanvé, dopo circa un’ora di viaggio su una strada sterrata, vedevo solo vegetazione alta e qualche baobab più alto degli altri, e pensavo: “non può esserci qualcosa in mezzo a tutto questo, non può esserci vita…”.
E invece poi la vegetazione si è diradata e sono apparse alcune capanne, capanne isolate, bambini, donne che tornavano dal campo con un carico di legna sulla testa… e poi un villaggio…
Ecco, Atchanvé è il posto più sperduto che ho visitato, ma è quello dove ho lasciato un pezzetto di cuore, quello di cui mi sono innamorata…
Mi sono innamorata dei colori, del paesaggio, ma soprattutto dei bambini, tanti, sorridenti, gioiosi… i bambini che non avevano veramente niente, ma che non si sono risparmiati nel regalarmi sorrisi, e abbracci e bisbigli incomprensibili nelle orecchie…




E quando sono andata in giro per il paese, e ho visto dove e come vivevano quelle persone, ho anche incontrato tanti bambini dei “miei”, quelli che qui avrei incontrato in stanza di terapia, e che lì erano per strada, nelle capanne, e forse non sapevano neanche cosa sia la terapia o che potrebbero averne bisogno… e poi quando le persone del posto hanno capito quale fosse il mio lavoro in Italia, allora sono venuti loro da me, a chiedere un parere.
Così ora che mi appresto a tornare in Togo, ora che ho deciso di spendere un tempo lungo della mia vita lì, in quel paese, ora raccolgo i miei pensieri, rimetto insieme e chiamo a memoria le emozioni, impressioni, rabbie, l’impotenza vissuta nel non poter far niente per cambiare le cose… e penso a tutte le cose che vorrei fare..






Intanto vorrei andare in giro per quelle capanne, infilarmi nelle loro case e andare a “scovare” tutti quei bambini che sicuramente ci sono, ma che forse in pochi sanno che esistono… vorrei andare a trovare quelli malati, quelli per cui è possibile fare qualcosa.. e vorrei poi creare un posto che sia un punto di riferimento per le famiglie.. non un centro di riabilitazione, ma un posto dove andare a chiedere, e intanto provare a sensibilizzare al “concetto” di riabilitazione, inteso come sostegno alle capacità residue del bambino per portarlo ad una migliore qualità di vita possibile rispetto alle sue necessità e particolarità .. e, forse prima ancora,  aiutare a riconoscerle, le capacità e particolarità…
Creare un posto lì, nel villaggio di Atchanvé, perché sia un punto di riferimento per i villaggi vicini, e poi individuare delle strutture che operano già sul territorio, forse in città,  con cui attivare collaborazioni in termini di invio dei bambini, ma anche di scambio di informazioni.
Ad Atchanvé sarò ospite delle suorine di Notre Dame de l’Eglise. Lì loro hanno una scuola, e poi aiutano nella Posta Sanitaria e nei vari lavori della Parrocchia.
Quindi il mio primo aggancio con la popolazione… a scuola potrò conoscere i bambini, e imparare le abitudini, i modi di vivere, di fare e non fare. Nell’infermeria vorrei collaborare con le ostetriche che vedono nascere i bambini. Mi piacerebbe attivare un follow up per tutti quei bambini che hanno presentato problematiche durante il parto ed individuare precocemente eventuali problematiche e poter indirizzare verso le strutture più idonee.




Ecco.. questi sono soltanto alcuni dei miei pensieri, progetti… forse sono soltanto i miei sogni, tutto quello che mi piacerebbe fare, tutto quello che mi porto nel cuore..
Ma i sogni, come le idee, vanno coltivati e difesi, ed io lo so che sarà tutto molto difficile, e forse anche molto poco probabile da realizzare, ma ci credo e ci voglio credere, e spero che qualcuno vorrà crederci insieme a me..
E quella che alla fine racconterò sarà una storia che adesso è tutta ancora da inventare, ma so che non sarò soltanto io a scriverla…
Grazie,
Vania




 Vania ha sentito un richiamo così forte da diventare scelta di vita.
La sua decisione mi rattristò, ma capii immediatamente che il mio sentimento era puro egoismo, lei non doveva rinunciare per niente e nessuno al mondo. Se qualcuno avesse tentato di fermarla e ci fosse riuscito, Vania avrebbe vissuto di rimpianti.
Il rammarico compete a chi vivendo non ha vissuto.

E a Vania vorrei dire:
sai bene quanto anch'io sia legata all'Africa...m'impegnerò con tutta me stessa per cercare di aiutarti a fondare la piccola AT21 in Togo, e chissà che un giorno, non troppo lontano, possa anche raggiungerti...qualsiasi sia il mezzo!





                                             Mai dire mai


www.at21.it

8 commenti:

  1. Mai dire mai!!
    E' un bellissimo motto.
    Ammiro Vania per la sua decisione, bisogna realizzare i propri sogni.
    Un grande augurio a lei ed ai bambini che avranno la fortuna di ospitarla

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  2. Sarà una straordinaria avventura, tutta da scoprire, conquistare, assaporare. Veramente complimenti per il coraggio e la forza di seguire la chiamata...anche quando si fa difficile. Quando lo si fa, però, grande è la gioia che riempie il cuore. Questo ti auguro e beate le persone che ti incontreranno. E' giovane la nostra conoscenza, ma mi è bastata per cogliere quello sguardo dolce, speciale che hanno le persone piene di Amore. Grazie infinite e buon viaggio!!!! Un bacino da Gabri...e perchè no, un giorno, potremo venire a renderci utili! un abbraccio

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  3. Antonella, ho ricevuto questo da Libera e te lo copio/incollo pari pari, baci:
    Annina, non riesco a commentare da Antonella (col nuovo modulo mi risulta impossibile anche in altri blog) dille che ieri sera ho visto i ragazzi in tv ed è stata un'emozione, hanno passato il turno e li rivedremo, un bacio e grazie :-)

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  4. Vorrei dire a Vania che sono assolutamente sicura che il suo progetto prenderà avvio e - anche se magari tra mille difficoltà - finirà per decollare... Immagino che il suo arrivo sarà una piccola grande rivoluzione lì nel villaggio: lì dove non c'era nulla poi ci sarà LEI, e sarà MOLTISSIMO! Provo una sconfinata ammirazione per il suo sogno... Devo dire che già nelle poche occasioni di incontro mi ero resa conto che Vania è una persona speciale. Ad Atchanvé - nonostante tutte le privazioni - sono molto fortunati! Un bacio da Elisa (e Delia: Vania, tutte le volte che la massaggerò, ripenserò a te!)

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  5. ciao Anto.. ho letto il tuo post.. mi sono commossa. Ero triste questa mattina, e invece mi accorgo anche se dovrebbe essere palese che esite il buono e soprattutto persone come Vania.. a volte vorrei farlo anche io .. mi tremano le gambe e la paura mi assale ..paura di non farcela .paura di sbagliare.. e leggere la storia di Vania mi incita all'ottimismo e al non demordere. Grazie Vania per il bello che porti ovunque

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  6. Ciao a tutti,
    adesso la straordinaria avventura di Vania in Togo a stretto contatto con i "suoi" bambini è diventato un diario on line che io (sua cognata Denise) e suo fratello Mirko aggiorniamo appena riceviamo sue notizie da Atchanvè. Malgrado le difficoltà a connettersi, abbiamo pubblicato le sue bellissime parole e le sue foto da "ladra" qui: http://www.unastoriadainventare.blogspot.it
    Vania sono sicura che vorrebbe farvi sapere che sta bene (anche se soffre un po' la nostalgia...)e che saluta tutti con immenso affetto.
    Grazie per lo spazio concesso nei commenti di at21.
    Buon lavoro a tutti :-)

    Saluti

    den&mirko
    http://www.unastoriadainventare.blogspot.it

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  7. Ciao, che piacere trovarvi qui!
    A me Vania manca tantissimo, vorrei scrivere qualcosa per lei, farle arrivare il mio abbraccio.
    Spero "senta" il mio bene oltre ogni difficoltà di collegamento...

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  8. Ciao a te cara Antonella, se vuoi scrivere un post per il blog ci può solo fare un enorme piacere e se puoi metterlo tra i tuoi link! Non so quando Vania potrà leggerlo, perché a volte nn riesce nemmeno ad aprire la posta elettronica, ma noi le inoltriamo tutti i messaggi che riceve sulla posta del blog. Scrivici su unastoriadainventare@gmail.com così possiamo rimanere in contatto!

    Un caro saluto

    denise

    ps. cmq la posta tradizionale la riceve forse più facilmente, anche se ci vuole più tempo!

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