venerdì 27 gennaio 2012

Memoria nella memoria

Non dovremmo dimenticare niente. Niente di tutto ciò che è ed è stata violenza, discriminazione, razzismo, distruzione.



Shoah dal 1938 definisce nella sua interezza il genocidio della popolazione ebraica d'Europa perpetrato durante la Seconda guerra mondiale.
Ma Shoah è una voce biblica che significa "desolazione, catastrofe, disastro" e quindi non racchiude solo ciò che è accaduto a milioni di ebrei giovani, vecchi, neonati e adulti barbaramente trucidati dalla ferocia nazista, ma in essa vi è racchiuso qualcosa di più: intolleranza, ignoranza, violenza, criminalità, genocidio e morte.
Per il mio sentire, sono Shoah tutti i genocidi accaduti nel mondo, partendo da quelli meno conosciuti come ad esempio lo sterminio dei congolesi avvenuto tra il IX e il XX secolo, fino ad arrivare a quelli più noti. 
E' Shoah Hiroshima.




E per rispetto dei nostri figli, ricordo una Shoah di cui poco è stato scritto e di cui pochi parlano: 
l'Aktion T4.


L'aktion T4 fu il nome dato dopo la prima guerra mondiale al Programma nazista di eutanasia, che sotto responsabilità medica prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche, inguaribili o da più o meno gravi malformazioni fisiche. Si stima che l'attuazione del programma T4 abbia portato all'uccisione di un totale di persone compreso tra i 60000 e i 100000. Per quanto concerne la sola terza fase dell'aktion T4, i medici incaricati di portare avanti l'operazione decisero di uccidere il 20% dei disabili presenti negli istituti di cura, per un totale di circa 70000 vittime. Ad ogni modo l'uccisione di disabili proseguì anche oltre la fine ufficiale dell'operazione, portando quindi il totale delle vittime ad una cifra che si stima intorno alle 200000 unità.
Le prime vittime del Terzo Reich furono le persone disabili perché considerate "vite indegne di essere vissute", e vennero eliminate secondo un programma che fu la base e la preparazione di quella che sarà poi "la soluzione finale".
Recentemente lo storico Henry Friedlander ha scritto: "Nel dopoguerra, Auschwitz è diventato il simbolo del genocidio del ventesimo secolo. Ma Auschwitz è stato solo l'ultimo, il più perfetto centro di uccisione nazista. L'intera impresa di uccisione era cominciata nel gennaio del 1940 con l'omicidio degli esseri umani più indifesi, i pazienti disabili ricoverati in istituti" (H. Friedlander, Le origini del genocidio nazista, Roma, Editori Riuniti, 1997).

Scarsa è la documentazione reperibile, ma testimonianze dichiarano che, tra i disabili mentali, molte delle "cavie" erano persone con Sindrome di Down, perché facilmente riconoscibili dai tratti somatici.




Per tutto quello che sappiamo e per quello che non sapremo mai, vorrei che nella nostra mente rimanesse impresso, ogni istante, ogni giorno, il volto di ognuno di loro, nessuno escluso.  




www.at21.it

5 commenti:

  1. Grazie per avercelo ricordato!
    loredana

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  2. Ricordare per noi è una parola facile, ricordiamo ciò che ci fa orrore, ma che non abbiamo vissuto, ciò che ci fa paura, ma fortunatamente non violenta le nostre vite nel quotidiano.
    Io penso sempre al senso che ha la parola RICORDARE per chi quell'orrore realmente l'ha provato, visto con i propri occhi, attraversato con le proprie gambe, pianto con le proprie lacrime...visto buttare i propri morti...ecco, il senso della parola ricordare a quel punto diventa davvero pesante, io al massimo posso provare a capire....già è difficile così....figuriamoci ricordare!!!

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  3. Ogni genocidio deve essere ricordato, e non solo nel giorno della memoria, sin dalle origini dell'uomo.

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  4. L'atrocità dell'Aktion T4 l'ho scoperta da poco, attraverso quel bellissimo spettacolo teatrale di Paolini, Ausmerzen... Mi ricordo che stavo aspettando Delia, e il concetto di "vite indegne di essere vissute" mi si conficcò nel cuore come una scheggia... La tentazione di ergersi a giudici dell'idoneità o meno dell'altrui vita, purtroppo, non è un ricordo...

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  5. Sapevo della soppressione di "vite indegne di essere vissute" ma devo dire che mai fino ad ora avevo riflettuto sulla cosa specifica. Mi ha fatto male il cuore!

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