domenica 6 maggio 2012

"Ti presento un amico": Paolo Migone



Ho conosciuto personalmente Paolo lo scorso anno, il 19 maggio, proprio in occasione della sesta edizione di "Ti presento un amico". 
Fu un incontro curioso che mi fece capire immediatamente che "tipo" fosse.


Parcheggiai la mia "at21 mobile" in prossimità dell'ingresso secondario del Nelson Mandela Forum nel Viale Malta, e mi sembrò di riconoscerlo - benché fosse di spalle - mentre stava "rimirandosi" in uno dei nostri manifestoni 6x3 affissi proprio all'ingresso del teatro.
Lo chiamai per nome presentandomi, mi sorrise, scambiammo due parole per rompere il ghiaccio;  ci avviammo verso il teatro. Ma non facemmo in tempo a percorrere quei dieci metri per raggiungere la sbarra d'ingresso che ci avrebbe consentito l'accesso, che lui mi aveva già fatto una "battutaccia". In verità lì per lì non ci rimasi benissimo, ma mi scappò da ridere - pure a lui - e così capii che eravamo già entrati nella giusta sintonia!


Ma gli "scherzi" non finirono lì.
Il mio ruolo una volta abbassate le luci, fu quello di trasformarmi in tecnico di scena, ovvero di recuperare gli artisti dai camerini e, in base alla scaletta, accompagnarli per tempo dietro le quinte. 
Inutile dire che sono momenti di grande tensione quelli, perché tutto deve filare liscio, almeno apparentemente, nonostante il caos più totale del retroscena...
Per facilitarmi il compito, gli artisti dovevano attendere nei loro camerini; questo era chiaro a tutti. 
A tutti meno che a uno: Paolo Migone.
E infatti scesi, la sua porta era chiusa e di Paolo nessuna traccia. Avevo 5 minuti di tempo, ma mi sembrò di avere 5 nanosencondi e sprofondai nel panico...dove poteva essere andato? Lo chiamai al cellulare - sì, ero dotata di apparecchiature molto tennnologiche...cosa non si farebbe per risparmiare - ma ovviamente l'aveva spento, corsi in platea, nonostante la regia fosse a decine di chilometri da me, li vidi "puntarmi" con gli occhi fuori dalle orbite. 
Tutto desiderai, perfino l'esilio, tranne che rimanere lì! 
Chiesi ai vigili del fuoco, alla fratellanza, alla sicurezza...niente: Paolo non c'era. 
Presi tutto il coraggio che potevo, mi avvicinai a una delle infinite regie che quel teatro richiede, e piccola come pulce confessai: non trovo Paolo Migone.
Una voce venuta da non so dove sussurò: "E' a vedere lo spettacolo."
A vedere lo spettacolo? Ma come...
Immaginate come mi sentii in quel momento. Dovevo trovare Migone, al buio, seduto al Nelson Mandela Forum tra duemiladuecento persone, mentre lo stavano presentando...
Per fortuna ha una "testa" che non si confonde facilmente con altre e questo mi permise di scovarlo all'ultimo respiro: il mio.



Ecco Paolo Migone...in scena come nella vita; potevo non invitarlo di nuovo?
Stavolta però lo lego alla sedia, eh!



www.at21.it

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