Atlante delle isole remote di JUDITh Shalansky
(Cinquanta isole dove non sono
mai stata e mai andrò)
ATTENZIONE: questo non è un
libro ma è effettivamente un atlante, anche se non solo da
sfogliare.
Lo stimolo che ha fatto
nascere questo insieme di carta(e) è stato l’impossibilità
dell’allora bambina ora autrice di uscire da una terra che era
separata dal resto del mondo da un muro e dove il resto del mondo era
considerato ostile e pronto a distruggere le conquiste del popolo.
Quindi la possibilità di evadere, viaggiare, vedere, era lasciata
alla sola fantasia aiutata però dalla realtà di un atlante.
Oggi invece quella stessa
curiosità, quella voglia di vedere, capire, sognare pur rimanendo
sulla mia sedia mi ha spinto ad impossessarmi di questo libro appena
conosciutane l’esistenza.
La mia curiosità è stata
conoscere quali fossero queste isole, perché fossero così remote,
che cosa ci potesse essere di tanto attraente da farle emergere dal
loro oblio e quale fosse la loro storia passata e attuale.
Allora
si parte: si inizia dall’estremo Nord del globo terrestre e si
arriva all’estremo Sud dove imperversano i ghiacci ed il gelo e
solo stormi di uccelli marini riescono a vivere e riprodursi.
Immaginatevi i primi navigatori che vi misero piede tra tormente di
vento e neve, blocchi di ghiaccio alla deriva, notte perenne, solo
per rivendicare (chissà poi perché) queste desolazioni per il loro
Imperatore o il loro Re. Oggi resistono solo i resti arrugginiti di
qualche stazione metereologica.
Man mano che si scende verso
sud le cose vanno un po’ meglio almeno per il clima e si trova
qualcosa di più vivibile, ma anche qui che drammi!!!
Disastri ecologici ante
litteram, deportazione di persone per far posto a basi militari,
meravigliosi atolli contaminati per generazioni e generazioni da
ricadute radioattive, resti di drammatici naufragi, minuscoli regni
finiti in tragedia, date scolpite nella memoria collettiva (
23/02/1945)
Che disperazione! Non era
certo questo che mi aveva spinto all’acquisto, non era questo che i
miei sogni cercavano; immaginavano mari cristallini, sole, oppure
animali strani, lucertoloni giganti, ma anche pescatori sereni che
tornavano ai loro porticcioli.
La realtà si è dimostrata,
come al solito, per quello che è, dura e spietata.
Però alla fine qualcosa di positivo
l’ho trovato: Isola Brava (Isole di sottovento) 7 notti all
inclusive compreso viaggio € 1.000.= più o meno.
Che ne dite partiamo????
A cura di Raffaele Strada
Fammi capire: l'isola Brava è quella radioattiva, quella glaciale o quella dove il re ha ucciso i suoi sudditi? No, perché fa differenza se vuoi invogliare qualcuno a partire con te... In ogni caso non sono disponibile a sottoscrivere questo vergognoso appello per una raccolta fondi a favore del tuo trasferimento "sottovento"!
RispondiEliminaA parte tutto, questo libro è molto particolare: in effetti distrugge il fascino romantico delle "isole sperdute", ma lo sostituisce con un diverso tipo di attrattiva, collegata a realtà inimmaginabili ma non per questo meno suggestive. Veramente interessante!
Infatti, commentavo di là cioè qui...https://twitter.com/At21Firenze Isola...e poi c'è la cruda relatà che ride spietata dell'ingenuità dei tuoi sogni...
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