lunedì 10 febbraio 2014

Rubrica letteraria: "Atlante delle isole remote"

Atlante delle isole remote di JUDITh Shalansky




 (Cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò)

ATTENZIONE: questo non è un libro ma è effettivamente un atlante, anche se non solo da sfogliare.
Lo stimolo che ha fatto nascere questo insieme di carta(e) è stato l’impossibilità dell’allora bambina ora autrice di uscire da una terra che era separata dal resto del mondo da un muro e dove il resto del mondo era considerato ostile e pronto a distruggere le conquiste del popolo. Quindi la possibilità di evadere, viaggiare, vedere, era lasciata alla sola fantasia aiutata però dalla realtà di un atlante.
Oggi invece quella stessa curiosità, quella voglia di vedere, capire, sognare pur rimanendo sulla mia sedia mi ha spinto ad impossessarmi di questo libro appena conosciutane l’esistenza.
La mia curiosità è stata conoscere quali fossero queste isole, perché fossero così remote, che cosa ci potesse essere di tanto attraente da farle emergere dal loro oblio e quale fosse la loro storia passata e attuale.
Allora si parte: si inizia dall’estremo Nord del globo terrestre e si arriva all’estremo Sud dove imperversano i ghiacci ed il gelo e solo stormi di uccelli marini riescono a vivere e riprodursi. Immaginatevi i primi navigatori che vi misero piede tra tormente di vento e neve, blocchi di ghiaccio alla deriva, notte perenne, solo per rivendicare (chissà poi perché) queste desolazioni per il loro Imperatore o il loro Re. Oggi resistono solo i resti arrugginiti di qualche stazione metereologica.
Man mano che si scende verso sud le cose vanno un po’ meglio almeno per il clima e si trova qualcosa di più vivibile, ma anche qui che drammi!!!
Disastri ecologici ante litteram, deportazione di persone per far posto a basi militari, meravigliosi atolli contaminati per generazioni e generazioni da ricadute radioattive, resti di drammatici naufragi, minuscoli regni finiti in tragedia, date scolpite nella memoria collettiva ( 23/02/1945)
Che disperazione! Non era certo questo che mi aveva spinto all’acquisto, non era questo che i miei sogni cercavano; immaginavano mari cristallini, sole, oppure animali strani, lucertoloni giganti, ma anche pescatori sereni che tornavano ai loro porticcioli.
La realtà si è dimostrata, come al solito, per quello che è, dura e spietata.
Però alla fine qualcosa di positivo l’ho trovato: Isola Brava (Isole di sottovento) 7 notti all inclusive compreso viaggio € 1.000.= più o meno.
Che ne dite partiamo???? 
A cura di Raffaele Strada


2 commenti:

  1. Fammi capire: l'isola Brava è quella radioattiva, quella glaciale o quella dove il re ha ucciso i suoi sudditi? No, perché fa differenza se vuoi invogliare qualcuno a partire con te... In ogni caso non sono disponibile a sottoscrivere questo vergognoso appello per una raccolta fondi a favore del tuo trasferimento "sottovento"!

    A parte tutto, questo libro è molto particolare: in effetti distrugge il fascino romantico delle "isole sperdute", ma lo sostituisce con un diverso tipo di attrattiva, collegata a realtà inimmaginabili ma non per questo meno suggestive. Veramente interessante!

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    1. Infatti, commentavo di là cioè qui...https://twitter.com/At21Firenze Isola...e poi c'è la cruda relatà che ride spietata dell'ingenuità dei tuoi sogni...

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