lunedì 3 marzo 2014

Rubrica Letteraria: Tutte le avventure di Sandokan


 
SALGARI 
 “Tutte le avventure di Sandokan” i cicli completi della jungla e dei pirati della Malesia




1911 – 2011 EDIZIONE DEL CENTENARIO
Newton Compton Editori

La prima cosa che obbietterete guardando queste righe è: che senso ha parlare di un volume che celebra il centenario di qualcuno 3 anni dopo la celebrazione?
Ebbene ci sono dei libri che prima di essere comprati hanno bisogno di sedimentare dentro di te, e questo è uno di quelli.
Appena conosciutane l’uscita il mio primo pensiero fu :”corro a comprarlo” .
Poi passò dalla mente e lo riscoprii in libreria, allora mi dissi: “Questa è la volta buona”.
Lo presi dallo scaffale, lo girai e rigirai fra le mani, guardai quanto costava, vidi quanto pesava, pensai quando lo leggo? E poi cosa penserà di me la cassiera? Potrei dirle con aria complice che lo compro per mio nipote!! Lo risistemai religiosamente nella sua pila e andai oltre.
Però la vita ti ripropone spesso il passato, anche nelle cose più piccole, e un giorno in Piazza delle Repubblica a Firenze in un tendone bianco ancora tra mille importanti libri lo ritrovai. Non me ne sono più staccato.
Posato amorevolmente sul comodino, letto a piccoli sorsi, sia per non inflazionare la mente, che per ragioni pratiche. Non sempre il leggio umano che condivide il mio spazio serale-notturno è voglioso di diventare leggio; chissà perché spesso è insofferente a questo onore e sbuffa e si lamenta. Insomma una lagna. Tutto questo perché questo volume e composto da oltre 2.000 (duemila) pagine.
Ora state tranquilli non Vi annoierò con il contenuto, ma solo con il perché ve lo propongo.
Intanto le nostre gentili lettrici staranno ripassando nella mente l’uomo interprete di Sandokan ( mi raccomando...) e rileggendo le sue gesta, secondo me la sua figura era azzeccatissima "...un uomo sta seduto su una poltrona zoppicante: è di statura alta, slanciata, dalla muscolatura potente, dai lineamenti energici, maschi, fieri e d’una bellezza strana. Lunghi capelli gli cadono sugli omeri, una barba nerissima gli incornicia il volto leggermente abbronzato………”
Poi perché penso e spero che la maggior parte dei cortesi frequentatori maschi di questa rubrica che hanno passato da un po’ di tempo la quarantina non possa non reincarnarsi in Sandokan o in Yanez. O in Tremal-Naik. Non possa non ritrovarsi sulla tolda di un praho pronto per l’abbordaggio, o a marciare nelle Sunderbunds del delta del Gange infestate da tigri, serpenti e dai feroci Thugs o ancora strisciare nelle giungle del Borneo per sfuggire ai soldati del Raja Bianco James Brooke.
Allora queste avventure e tante altre vissute con la mia fantasia mi ritornano tutte alla mente e le ore passate su quei fogli mi sembrano ancora più ben spese di allora: la foresta tropicale, le belve feroci, i suoni sconosciuti, gli odori mai sentiti e l’immedesimarsi nei protagonisti quasi sempre vittoriosi , intrepidi, e sempre romanticamente impegnati nell’amore per una bellissima irraggiungibile fanciulla. ”Quella visione mi fu fatale………. Da quella sera si operò in me uno strano cangiamento ; mi parve di essere diventato un altro uomo; e che qui, nel cuore, si sviluppasse una terribile fiamma! Si direbbe che quell’apparizione mi ha stregato. Se sono nella jungla me la vedo danzare dinanzi agli occhi; se sono sul fiume la vedo nuotare dinnanzi la prua del mio battello: penso e il mio pensiero corre a lei; dormo e in sogno mi appare sempre lei. Mi sembra di essere pazzo………”
Dunque questa mia fantasia è anche quella che portò Salgari a scrivere questi romanzi , come ben saprete egli non conobbe mai i territori che descrisse anche se si documentò e molti personaggi e luoghi sono reali.
Però gli avvenimenti narrati erano così vivi che i suoi libri ebbero all’epoca un buon successo di pubblico anche se presto furono trascurati o lasciati in un angolo dedicato ai ragazzi e agli adolescenti desiderosi di evadere e di vedere quel mondo che era al di là e che incominciava solo allora ad aprirsi.
Certo Salgari non è formalmente un fenomeno ed i suoi romanzi vanno letti in piccole dosi altrimenti possono stancare ed oggi il suo modo di esprimersi non è certo attuale “Sì la incontrerà
e forse nella pugna soccomberà…. …. L’affamata Inghilterra ha messo gli occhi sulla nostra Mompracen…. Ti credo mio valoroso campione, pure io ho paura……. Vide a breve distanza dalla cateratta comunicante coi fossati del forte, una fregata di forme svelte però assai impoppata e molto carica”, però le emozioni che è riuscito nuovamente a comunicarmi sono sempre uniche anche se il mio mondo e le mie conoscenze si sono ampliate. Per finire Vi faccio conoscere tre francobolli di quelle terre che possono rappresentare quelle realtà e che, per me, hanno sommato fantasia alla fantasia. 

Raffaele Strada

Brooke family: James-Charles Brooke

Brooke family: James-Charles Brooke





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1 commento:

  1. Certo che il tuo leggio umano, quello legnoso e lagnoso, potrebbe dirne parecchie sulla tua inclinazione naturale a marciare nelle paludi infestate da serpenti, tigri e Thugs.....

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