17 aprile 2014
Avevo in mente tutta un’altra
cosa. Ma oggi ho dovuto dire addio ad una persona che ho amato molto.
Senza conoscerla, o forse conoscendola profondamente, se è vero che
in ciò che si scrive c’è sempre una grande parte di noi stessi.
Se ne è andato un compagno di notti insonni trascorse fra le sue
pagine, spesso di una bellezza onirica. Un cantore di sentimenti e
storie magiche, un pittore di personaggi così vivi da sembrare amici
di lunga data. Ma anche un uomo segnato da un’inquietudine
profonda, dalla voce imperiosa nella denuncia sociale, talmente
imperiosa da diventare a volte la voce di un popolo.
Non ho né la competenza né,
soprattutto, il coraggio per parlare di uno dei suoi libri piuttosto
che un altro: mi sembrerebbe di commettere uno spregio. Li ho letti
tutti e tutti mi hanno lasciato un segno nel cuore. E tutti insieme,
come prismi che riflettono frammenti, compongono il ritratto del loro
autore.
Ciao Gabo. Spero che tu possa
trovare una penna per scrivere ancora, magari sulle nuvole.
L’eternità è un tempo sufficiente per leggerti.
Silvia Corazza
“Lo zingaro veniva, deciso a
restare nel villaggio. Era stato nella morte, effettivamente, ma era
tornato perché non riusciva a sopportare la solitudine” (Cent’anni
di solitudine)
“Se c'è una cosa per cui il
giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto
l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo” (Diatriba d’amore
contro un uomo seduto)
“Non ho la forza per
contrastare la volontà di Dio.» «Allora se la faccia venire»
disse Abrenuncio. «Forse un giorno Dio gliene sarà riconoscente.»
(Dell’amore e altri demoni)
“Se
solo per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di
pezza e mi regalasse un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto
ciò che penso, ma in definitiva penserei tutto ciò che dico”
(testamento)
"Ho
imparato che un uomo ha diritto a guardarne un altro dall'alto solo
per aiutarlo ad alzarsi."
Gabriel
Garcia Marquez
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