sabato 24 settembre 2011

Chi lo legge questo libro? Schegge.

            Letture, testimonianze, appunti sparsi 
       il contributo spontaneo di chi ha qualcosa da raccontare

         L'IMPORTANZA DELL'INSERIMENTO NELLA SCUOLA
             di Giovanna, Marcella, Monica e Marco




Nostra sorella Francesca è nata nel 1972 alla maternità di Careggi. Quando ci è stato detto che era affetta da sindrome di Down non sapevamo nemmeno cosa volesse dire, tutto ciò si traduceva per noi nella parola "mongoloide". Al laboratorio del servizio di genetica umana dell'ospedale Meyer diagnosticarono una "Trisomia 21 libera omogenea", dovuta all'età avanzata dei genitori al momento del concepimento. Francesca è la minore di 5 figli.

La dottoressa Lapi e la dottoressa Giovannucci seguirono e consigliarono nostra madre. Si affacciavano allora le prime leggi sull'inserimento dei disabili nelle scuole, naturalmente senza l'affiancamento di nessuna figura di sostegno ma tutto lasciato alla buona disponibilità delle insegnanti. Così, quando Francesca raggiunse l'età per la materna, mia madre ha tentato di inserirla nella scuola più vicina, per far sì che potesse stare più tempo possibile con gli altri bambini "normali". Per ottenere tutto ciò dovette fare delle lunghe anticamere davanti alla porta della direttrice del complesso scolastico, solo per far valere il diritto alla scolarizzazione di Francesca. Alla fine riuscì, non senza grandi difficoltà.

Francesca portava il pannolino perché ancora non controllava i propri bisognini, e quindi mia madre, ogni volta che era necessario, veniva chiamata dalle insegnanti per lavarla e cambiarla. Ma non le importava e non si stancava, era ben felice di fare quel piccolo percorso anche due, tre volte al giorno, purché Francesca potesse stare con gli altri bambini.

Finalmente vennero emanate altre leggi e arrivarono anche gli insegnanti di sostegno, così Francesca è riuscita a seguire il suo percorso scolastico fino all'Istituto d'Arte di Firenze. Adesso ha 37 anni, una buona indipendenza che cerchiamo ancora di migliorare e stimolare, ma crediamo che per la sua crescita sia stato fondamentale l'inserimento con gli altri fin dalla scuola materna.
Quando parliamo di questa cosa rivediamo sempre nostra madre fare quel tragitto, da casa a scuola, testarda e sorridente.






                                                                           PENSIERI
                                                                              di Anna






La mamma di un ragazzo Down, diventata mia amica dopo la nascita di Andrea, mi disse che con i nostri figli si sperimentava l'amore con la A maiuscola. Ed è verissimo.

Noi, mamme di ragazzi Down, siamo mamme speciali, fatichiamo tanto di più nel crescere i nostri figli ma veniamo ricompensate con un amore grande e gratuito.

Tante volte, subito dopo la nascita di Andrea, mi chiedevo perché fossi stata così incosciente da non aver fatto nessun tipo di accertamento per sapere se mio figlio nasceva perfetto. Poi, guardandolo negli occhi e vedendo i suoi primi sorrisi, subito mi pentivo di quei brutti pensieri e ancora oggi mi chiedo quanta gioia di vivere gli avrei negato, e quanto amore avrei negato a me stessa, se non gli avessi dato la vita.

www.at21.it







 
Andrea + Andrea

2 commenti:

  1. Ciao carissimi :-) Un abbraccio fortissimo :-)

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  2. Anche da parte mia :-) abbracci a non finire per tutti :-)

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