lunedì 28 novembre 2011

Fra tanto amaro un po' di dolce

Tanto amaro, sì. Il trascorso lo conosciamo bene, veniamo da lì. Il futuro ha più le sembianze di un naufragio che di una salvezza. Per affermare ciò basta leggere le notizie, o riflettere su tutte quelle informazioni "scovate" curiosando nel web. Trattare argomenti leggeri, frivoli, in un momento così particolare può sembrare superficialità e questo frena la scrittura. Ma la nostra vita è questa, e mentre siamo impotenti di fronte ai colossi, possiamo difenderci nelle piccole lotte quotidiane, anche utilizzando l'ironia e il sarcasmo, e così andare avanti. 
Giusto per dimostrare che siamo ancora vivi.
E noi nel mondo dei lustrini, delle celebrità, ci lavoriamo...
Dai bar del Nelson Mandela Forum, in questi anni, sono passati decine di artisti, alcuni hanno solo transitato, altri si sono fermati,




pochi ci hanno voluto "conoscere"...




e Zucchero...è stato dolcissimo!



Ma anche lui continua a "vedere nero"...strano, guardate che colore!

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sabato 26 novembre 2011

Avrei voluto...

Avrei voluto darmela a gambe.
Avrei voluto essere altrove, a duemilacinquecento metri d'altezza, marmotta nella tana, ma ero lì, insieme agli altri, davanti a quattro telecamere e come sempre mi succede, con la totale assenza di salivazione, i battiti del cuore così potenti da interferire con la "prova microfono" e che, passando per la gola, martellavano le tempie. La mia non è una comprensibile ansia, è terrore, vergogna, inadeguatezza.
Eppure solo un'ora prima avevo tutto chiaro nella testa. O meglio, mi sembrava di avere ben definito ogni argomento. 
Avrei voluto: informare, illustrare, spiegare, e perché no, provocare. 
Ma più che il numeratore, scorrendo velocemente a ritroso, segnava l'inizio della trasmissione, e più che i pensieri si accavallavano, per confondersi piano piano e divenire nebbia. Quello smarrimento che, tra il panico e la rassegnazione, induce a domandarsi: ma chi sono, cosa faccio qui, adesso mi alzo e me ne vado...

Tre...due...uno...in onda...e per me il buio.

"In famiglia" lunedì 21 novembre ore 14,10

Da sinistra: Francesca Romana Nardelli, Tommaso Rosi, Andrea Luciani, Irene Galli, la sottoscritta, la conduttrice giornalista Graziana Vitti...


 e ancora: Ivana Pili, Anna Taccetti, Aleck Mc Lean, Giuseppe Malgeri.

Avrei voluto sfruttare al massimo quell'opportunità.
Avrei voluto trasformare i miei pensieri in parole:
"Ogni giorno concentriamo le nostre energie su iniziative che, solo in quest'anno, hanno permesso di garantire con sacrifici e fatica, il servizio riabilitativo sanitario, prima che sociale, a oltre 130 persone con disabilità intellettiva. Tutto documentato e documentabile. Come sanno bene le Istituzioni, e quanti hanno avuto modo di verificare il lavoro che svolgiamo a sostegno dei servizi mancanti o carenti sul territorio.
Grazie al contributo della Banca di Cambiano, e al lavoro svolto da Emiliano Gucci, che ha curato la pubblicazione, abbiamo stampato 5000 copie di  "Il tuo bambino Down" , con lo scopo di diffonderlo "gratuitamente" nei punti nascita, nei consultori, nelle ASL, in tutte le maternità, perché tante sono le famiglie che arrivano da noi con una visione distorta e scorretta di una patologia dove il pregiudizio fa da sovrano. Ma siamo ancora in attesa di capire come fare per poterlo divulgare.
Chiediamo molto impegno anche ai nostri figli. La loro riabilitazione se la "guadagnano" in molti modi: accettando l'assenza dei genitori occupati a portare avanti questo progetto, lavorando ai bar del Nelson Mandela Forum, aiutandoci a raccogliere fondi e subendo, talvolta, anche situazioni umilianti (perché di questo spesso si tratta, tanta è la nausea dei cittadini chiamati sempre a donare) ai vari mercatini, allo stadio, alla Coop. "Osiamo", perché diamo il via ad attività necessarie per i ragazzi senza attendere di avere fondi, ma sappiamo bene che se non agissimo così, non partiremmo mai. Non siamo mai rimasti a guardare, a compatirci, ad aspettare, abbiamo taciuto quando forse, a volte, ci sarebbe stato da parlare, ci siamo sempre rimboccati le maniche mettendoci in prima linea e chiedendo al territorio di fare rete. Purtroppo senza risultati. Siamo stanchi.
Nella nostra struttura c'è un patrimonio che forse molti non sanno neppure di avere, e non parlo del contenitore: 630000,00 euro da noi investiti nella ristrutturazione di un immobile di proprietà del comune. Mi riferisco al contenuto, un progetto pilota in una struttura all'avanguardia, forse unica sul territorio nazionale, un polo per la disabilità intellettiva con personale specializzato, preparato, scientificamente aggiornato grazie alla continua formazione e collaborazione - con le varie Università - su cui investiamo. Senza considerare lo sportello che abbiamo aperto per l'affettività e la sessualità ed il servizio di consulenza di neuropsichiatria per adulti, carente se non assente nelle strutture pubbliche. Il risultato sono i nostri ragazzi, dai piccolini agli adulti, molti dei quali lavorano, pagando le tasse e raggiungendo il proprio posto di lavoro autonomamente con l'utilizzo di mezzi pubblici. Autonomi per vederli indipendenti anche da un punto di vista residenziale, altro progetto sul quale stiamo lavorando e questo a vantaggio di una situazione molto critica e discussa qual'è quella delle RSA. E se i nostri figli sono associati a "costi", possiamo dire che così facendo, saranno un "risparmio" per l'Amministrazione Pubblica a medio lungo termine.
Ecco, siamo pronti a collaborare, a offrire servizi, ma vorremo riuscire a metterci ad un tavolo ed ascoltare qualche proposta. Stringiamo i denti, non molliamo, ma stiamo rischiando la chiusura."

Avrei voluto dire...ma non l'ho detto.



Per fortuna i ragazzi ci vengono sempre in aiuto...con i loro sorrisi, la spensieratezza e la semplicità, si sono rappresentati benissimo, raccontando la loro vita, i loro interessi, l'amore.

Francesca Romana Nardelli, per pura casualità, partecipò alla presentazione del libretto "Il tuo bambino Down", e ne rimase talmente colpita che decise di fare la segnalazione alla redazione di Italia 7. 
Ha poi espresso il desiderio "d'interpretare la lettera" e così è stato.

Aleck Mc Lean che adesso vive in Germania, americano con moglie tedesca, ha raccontato la bellissima e fortunatissima storia della sua numerosa famiglia, compresa Gaia, bimba di 10 anni con sindrome di Down, che parla e capisce tre lingue.

Giuseppe Malgeri, direttore del Nelson Mandela Forum, ha testimoniato il grande valore del messaggio che i nostri baristi speciali portano alle migliaia di persone che frequentano gli eventi del palazzo, dimostrando di essere dei veri lavoratori all'altezza del compito assegnato.

Ivana Pili, psicologa e coordinatrice della nostra equipe, nonostante la tensione, è riuscita ad esprimere bene e chiaramente alcuni concetti fondamentali del nostro operare: l'importanza del "divenire adulti" e del saper gestire le proprie emozioni.

Anna Luciani, se la conosco bene, era esattamente nella mia stessa condizione, apparentemente serena e sorridente, ma con un groppo allo stomaco degno dei postumi di un pranzo di Natale.

Un ringraziamento particolare a Graziana Vitti che, con la sua professionalità, esperienza, simpatia e solarità,  ha condotto egregiamente il programma, coinvolgendo i telespettatori per accompagnarli alla scoperta...di "un mondo da scoprire"!



                                                                 Il tuo bambino Down




                                 Fuori onda il ghiaccio si rompe...ma è sempre troppo tardi!



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martedì 22 novembre 2011

Prendi uno...doni a due!

Ecco la nostra "Pubblicità Progresso".
Con una donazione potrai sostenere le nostre attività e condividere questo gesto con una persona cara!

Non si vede un granché, ma meglio così!


Vi sembra questo il tempo per pensaare ai regali

In effetti siamo molto originali, sì, a chi sarebbe venuto in mente di proporre "pandoro", "panettone", "vino", "spumante", "olio" in prossimità delle feste Natalizie? A pochissimi al mondo, credo, e poi siamo in netto anticipo sulla tabella di marcia...

Gli altri è già da mò che vendono!

Ma noi preferiamo sorridere, ironizzare, tra feste, pranzi, cene, vino e birra...spesso ci dimentichiamo perfino che questo è un "blog serio" che tratta anche argomenti importanti, come per esempio la "disabilità".

Che disabilità?

La mia.

Ah, la tua...allora sì, tranquilla, se ne accorgono spesso!




Vi prenderemo per "sfinimento e compassione"!


sabato 19 novembre 2011

Gardaland: da una nota, un concerto. La potenza del Web.



L'opinione del popolo del web può influire su una controversia legale?
Probabilmente sì, perché siamo sulla buona strada. 
"Quelle campane" l'hanno sentite suonare in molti, e hanno fatto un frastuono che è arrivato fin là.
Erano talmente tante che hanno dato fastidio, facendo sobbalzare qualcuno che adesso sembra iniziare a ragionare...
ma ancora niente è cambiato perché dal 3 dicembre  Gardaland sarà Magic Winter per tutti, tranne che per le persone con sindrome di Down.  Perciò vi diciamo che noi continueremo a suonare le nostre trombe, e se continuerete a suonare le vostre campane, un giorno non troppo lontano,  forse le sentiremo suonare a festa!



Trisomia 21 Onlus anche a nome del CoorDown (Coordinamento Nazionale persone con sindrome di Down), ringrazia tutti coloro che, dopo aver letto la notizia pubblicata in questo blog "Forse non sapete che", si sono attivati per esprimere il proprio disseso, criticando la presa di posizione di Gardaland. Questo è infatti l'unico parco al mondo che, con tanto di cartellonistica, vieta l'ingresso alle persone con disabilità intellettiva. 
Di fatto, non potendo accertare la disabilità intellettiva degli ospiti, le uniche persone a cui viene impedito l'accesso alle attrazioni dagli addetti alla sicurezza sono quelle con sindrome di Down, quindi discriminate unicamente sulla base dei tratti somatici. 
Tutto ciò è gravissimo, non per l'entità del divieto, ma perché dietro a tale diniego si cela qualcosa di più complesso che si chiama discriminazione. 
Di questo si tratta. Una discriminazione. E piccola o grande che possa sembrare a chi non la vive, è sicuramente pesante e umiliante per chi la subisce.

Personalmente non ho mai gradito questo tipo di svago e, "per scelta", ho sempre evitato di frequentare i parchi divertimento. Mia figlia, al contrario, ha espresso più volte il desiderio di andare a Gardaland. Sarà per l'effetto della pubblicità, dei racconti dei compagni di classe, delle foto che raffigurano il fratello maggiore sorridente sul Colorado Boat, o forse solo per la sua innata voglia di divertirsi. 
Ho cercato di crescerla nella consapevolezza della sua difficoltà, basando il nostro rapporto sulla fiducia e sull'onestà, certa che così avrebbe trovato la forza e la voglia di superare gli inevitabili ostacoli del suo cammino. Ma questa volta, questa verità, non l'ho detta.  Ho preferito l'inganno.




Caro Signor Gardaland, 
anche se la mia mamma non ha avuto il coraggio di spiegarmi "il perché", so che per adesso io non posso salire sulla tua giostra, posso però suggerirti di brindare al giorno in cui, tutti i bambini come me, potranno farlo.





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venerdì 18 novembre 2011

E' sciocco? Certo, se non ci mettete la fontina!

Ragazzi, oggi niente figuracce, mi raccomando. Guardate bene di non aver lasciato niente in giro...
 

Cosa mangio?
 
PRIMO PIATTO:

O è "primo" o è "secondo", il dolce manca sempre, un pasto completo non lo faccio mai!

Vellutata di Patate e Carote:

Ingredienti per 20 persone:

Ventiiii??? Oh chi abbiamo invitato oggi!



1 Cipolla Rossa
2,5 Kg di Patate Toscane
30 Carote Toscane
2 Peperoncini
Olio
Parmigiano



Procedimento

Tagliare la cipolla
A fiamma andante fate imbiondire la cipolla in dell’olio ben caldo
Pelare le carote
Tagliare le carote a dadini
Sbucciare le patate
Tagliarle le patate a dadini
Aggiungere del sale e del peperoncino
Aggiungere acqua per cuocerle per circa 50 minuti



Tempo di preparazione: 

60 minuti

Costo:

16

Buona però, bravi!


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giovedì 17 novembre 2011

Narrare


Il senso del nostro narrare qui, e per nostro intendo la realtà associativa che rappresento, ha una particolare funzione informativa ed emotiva. Significa raccontare quei fatti dove sono gli stessi protagonisti ad esporre la propria storia. "Chi lo legge questo libro?"
E anche quando autori speciali come quelli della "Brigata stralunata" hanno pensato di realizzare una favola, "Pri-Pri e Pe-Pe le strambe avventure di Primavera e Pedro", sono partiti dal loro vissuto. Un vissuto che, con l'aggiunta di qualche ingrediente fantastico, grazie all'abilità degli scrittori, ben si è adattato ad una fiaba, ma che tale non è.
L'ultimo "capolavoro", piccolo ma utilissimo "Il tuo bambino Down - un mondo da scoprire", è una lettera scritta da genitori che in maniera dolce ma precisa, aiuta a capire cosa significa avere un figlio con la sindrome di Down.
Nelle nostre opere la finalità del narrare è secondaria rispetto all'informare.

Quella del narrare è perciò una funzione che viene svolta da un ampio campo di testi, molto differenti tra loro: quelli che hanno come oggetto la realtà e quelli che vivono dell'invenzione dell'autore, pur nascendo da storie attinenti a determinate realtà.




Andrea Gamannossi è qui per un motivo molto particolare. Ha avuto la fortuna di avere come nipotina, una splendida bimba di nome Marta.

Ognuno di noi modifica i propri atteggiamenti, i propri pensieri, la scrittura, a seconda degli eventi e delle persone che incontra sul suo cammino.
L'autore chiude l'opera con una frase che non necessita di altri commenti.

La stesura del romanzo è stata lunga e travagliata. 
Grazie...Grazie a Luigi e Laura che hanno messo al mondo Marta. Senza Marta e il suo universo questo romanzo non sarebbe mai esistito.


mercoledì 16 novembre 2011

Gardaland: aspetta che arriviamo!



                                                                  Magic Winter


                             Tra poco arriviamo... aspettateci!





E' Natale...pensa ai regali!

TuttiSoFrà



Ricevo e volentieri pubblico

..pensavate che in Associazione si mangiassero manicaretti speziali solo il venerdì...e invece ogni tanto c'è anche qualcun'altro che si diletta a preparare qualcosa di buono da condividere. Il mistero è presto svelato: il Gruppo TuttiSoFrà si ritrova il mercoledì sera per passare un po' di tempo insieme, per condividere idee, passioni, progetti per il futuro e...una buona cenetta!!


Per aperitivo proponiamo uno sfizioso fingerfood: mini-spiedini ghiotti. 
Creare una serie di mini-spiedi con una selezione di cubetti di formaggio emmental, mortadella, schiacciata ligure e, per finire, olive verdi.




Riso basmati con pollo al curry


Ingredienti per 10 persone (con molto appetito!):

1 kg di riso basmati, preferibilmente Equo&Solidale
2 cipolle, quelle "bone" di casa Rastrelli
4 carote
3 petti di pollo
curry, olio, sale q.b.

Preparare un battuto con cipolla e carote (attenzione agli occhi perchè le cipolle di casa Rastrelli sono micidiali!) e sfriggere in padella. Aggiungere poi i petti di pollo debitamente fatti a ticchetti e ripuliti. Aggiungere un po' acqua calda con il curry per creare la salsa e portare a termine la cottura.
Nel frattempo cuocere il riso in acqua bollente e prepararlo in un bel contenitore, per poi aggiungere il pollo in modo creativo e decorativo (occhio poi quando si sporziona che sennò i primi si ritrovano con piatti super-conditi e poi silvie protestano!)

Ragazzi, scusate se mi intrometto, ma memore della dimenticanza di venerdì, quando abbiamo dovuto distribuire a tutto il Viale Volta la fontina avanzata...siete certi di non aver scordato in frigo nessun ingrediente? 
Occhio, perché qui ci fanno le bucce!

Certo, ma che idea si starà facendo il mondo di noi? 
Appena Trisomia 21 ha aperto la finestrella della sua soffitta, quella lassù, in alto a destra, ci siamo affacciati timidamente certi di non essere "visti" e, disordinati come pochi, ci siamo messi a scarabocchiare, lasciando appunti ovunque, fermando ogni evento, raccontando la nostra quotidianità, talvolta amara, talvolta più serena...
ma allo stesso tempo "pare" che ci divertiamo come matti, non perdiamo occasione per organizzare feste, pranzi e cene. Ridiamo, cantiamo, balliamo, mangiamo e beviamo... ma mica per dimenticare, no no, ci vogliamo ricordare tutto, ma proprio tutto!

Che banda...meno male che la faccia ce l'ha messa una scimmia. 
Ecco, appunto, che vogliamo sperare?

lunedì 14 novembre 2011

Qualcuno l'ha letto.

Chi lo legge questo libro? Persone e sindrome di Down
a cura di Emiliano Gucci
Mauro Pagliai Editore
Associazione Trisomia 21 Onlus

Il nostro libro, dico. Qualcuno l'ha letto, e anche molto bene!


                                    Olmo e la sua valigia      
          sabato 5 novembre a Rai Radio Uno
                                    ascolta...


venerdì 11 novembre 2011

E' sciocco? Ricette dalla cucina Inte...grata

Eccoci di nuovo al posto di combattimento. Oggi si mangia...




                                                                       Perlomeno spero!
Buongiorno, c'è nessuno? 
Stamani tutto sembra diverso...ma non sono le cose a cambiare, siamo noi che miglioriamo o peggioriamo, e allora come non rasserenarsi con la dolcezza di Carlotta,




o non farsi contagiare dall'entusiasmo di Andrea,



come non sorridere per lo stupore di Guido,


o compiacersi per la precisione e la dedizione di Daniele ed Ettore!







Grazie ragazzi, la vostra presenza qui è per noi ad un tempo certezza e stimolo. 
Certezza perché ogni volta ci stupiamo dei vostri progressi. Siete la conferma tangibile che, anche se con pazienza, si può sempre migliorare la propria qualità di vita. Si può recuperare l'autostima, che è fondamentale per ottenere il meglio dalla vita. E poiché nasce da un confronto tra sé e il mondo circostante, se il confronto è errato, errate sono le conclusioni.
Stimolo perché qualche volta succede che gli eventi che ci circondano tendono a demoralizzarci, e voi, invece, ci insegnate che non dobbiamo mollare mai.

Allora, cosa si mangia oggi?

SECONDO PIATTO:   
             

Secondo piatto,  ma il primo? 
Non ditemi che ricominciamo a saltare le portate!


 
 -Variazione dei Saltimbocca alla Romana-

Ma perché dobbiamo distinguerci sempre con le "Variazioni", è possibile che non facciamo mai niente di normale, eh? Dev'essere un vizio! Boh.

INGREDIENTI E DOSI PER 12 PERSONE :

1 Kg di Petto di Pollo
1 etto di Prosciutto Cotto
4 etti di Fontina
24 Foglioline di Salvia fresca
1 bicchiere di Vino bianco
Pepe Nero q.b.
Sale Fino q.b.
Olio extravergine di oliva q.b.
24 Stuzzicadenti

PROCEDIMENTO :

1) battete le fettine con lo spiana carne per assottigliarle, cercando di dare a ognuna una forma regolare.
2) conditele con poco sale e pepe, e ricopritele con una fetta di prosciutto ripiegata e tagliata in modo che si adatti alla forma della carne e mettete su ognuna una foglia di salvia.
3) fermate gli ingredienti con uno stecchino (in modo da poterle rivoltare durante la cottura).
4) tolti i saltimbocca, versate il vino nel tegame in cui li avete cotti e fatelo ridurre a un terzo circa a fuoco ben vivo.
Buon appetito! E fateci sapere...

N.B. I saltimbocca devono essere “cotti e magnati” quindi in tavola serviteli “a bollore”

TEMPI DI PREPARAZIONE :
50 minuti circa


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martedì 8 novembre 2011

Melassa e frutta secca




Un titolo e un post particolare.
Lo scambio di battute avvenute con Silvia nei commenti di "Quando vale la pena sognare: una scommessa vinta" ne chiariranno il senso.

Silvia ha qualcosa da scrivere in questo post-it, in questa finestrella, e lo chiede con una mail che sintetizzando recita così:

"Ciao Antonella.
In allegato trovi quanto avevo minacciato di mandarti...
Preciso che per me "down" è un aggettivo. E, ligia agli insegnamenti della mia prof. di lettere, in italiano gli aggettivi non hanno la maiuscola. Il sig. Down è un'altra cosa. Che poi lui l'ha etichettata, la sindrome, ma mica ce l'aveva. :-P"

Ricevo e volentieri pubblico


Noi due non siamo "down".
E questo incipit serve solo a sottolineare subito l’anomalia “genetica” di questo post.

Eppure, nonostante il nostro evidente svantaggio iniziale, l’Associazione Trisomia 21 ha fatto per noi quanto (e forse di più) avrebbe fatto per qualunque persona con gli occhi a mandorla si fosse presentata alla sua porta. E parlo di ASSOCIAZIONE, nei suoi singoli membri e nella sua globalità.

Ci ha dato l’opportunità di incontrarci, le prime occasioni per frequentarsi, la possibilità di imparare a conoscerci e inserirsi l’una nella vita dell’altro. E mi ha tolto il peso di dover spiegare, giustificare, insegnare cosa mi lega a mia sorella Valentina e chi Valentina è.
Ci ha seguito e ci segue con un affetto che neppure sapevamo di suscitare e che sicuramente sappiamo di non meritare.
Si è occupata della nostra integrazione sociale, accompagnandoci con il sostegno individuale dei suoi componenti che hanno manifestato per noi, e per la nostra storia, soddisfazione e consensi tali da farmi pensare, a volte, che ci considerassero casi umani ormai senza speranza.
Si prende amorevolmente cura del nostro tempo libero, cercando di occuparne il più possibile in modo costruttivo per sé e per noi.
Si preoccupa della nostra autonomia. Per esempio, ogni volta che qualcuno si offre di accompagnare Valentina, regalandoci così mezz’ora di tempo o di sonno in più.
Ci ha inserito in un progetto di vita indipendente, visto che ormai da 7 mesi viviamo insieme.

Insomma, nonostante la nostra evidente “diversità”, l’AT21 ci ha accolti e, con estrema coerenza, si è comportata con noi come con qualunque persona down.

Noi due dobbiamo molto all’Associazione, intesa come entità e come individualità. E questo strampalato post serve, o vorrebbe servire, a dire grazie a tutti e ad ognuno. Perché di quello che ci avete dato e ci state dando ne siamo consapevoli.

E vorremmo ringraziare tutti gli amici di Valentina, i primi a capire e a sapere, che ci hanno regalato la loro gioia sincera, e anche un po’ incredula, fatta di abbracci ed energiche pacche sulle spalle.

Noi non siamo due persone down.
Però siamo due persone felici. Grazie.
Rigorosamente in ordine alfabetico: Silvia e Raffaele :-P

Non ho foto di noi tre. Neanche di noi due. Se hai una foto della Vale metti lei. Tanto è tutta colpa sua.

Valentina



Una bella storia d'Amore nata tra le "mura" di Trisomia 21. Brava Valentina.

Ah, Silvia, a proposito...visto che, passando dal "sostegno individuale", avete raggiunto la"vita indipendente", vorrete mica rinunciare al corso di "affettività e sessualità"? 
Dico, fatto trenta, fate trentuno...eh!


mercoledì 2 novembre 2011

Quando vale la pena sognare: una scommessa vinta!

                                  
                                  Il sole sorge ogni mattina...
               e poi splende alto per scaldare tutto il nostro giorno


Guardo la foto e mi emoziono...tantissimo.




Quando, undici anni fa, iniziammo a credere nella possibilità di costruire un progetto di crescita per i nostri figli, avevamo un solo obiettivo: realizzare qualcosa che garantisse loro un cammino verso l'autonomia. E spesso ci siamo sentiti soli.
Abbiamo lottato, faticato, in nome di quegli occhi, e di quell'innocenza disarmante. Abbiamo cercato di  superare ostacoli che sembravano insormontabili e spesso abbiamo toccato il fondo. Ma quando tocchi il fondo, se ti rimane il fiato, puoi sempre cercare di darti la spinta per risalire. E così è stato.
Ecco, nonostante tutto questo, mai avrei pensato di arrivare a vivere una tale emozione. 

Sette incontri, sette storie diverse accomunate dalle stesse paure e domande. Quelle che ognuno di noi si è posto ma che a volte è stato difficile ammettere perfino a noi stessi.

Era il 13 settembre 2011 quando ho conosciuto Delia e i suoi genitori, il 14 settembre quando ho visto Gabriele, che in realtà conoscevo dalla "pancia", era il 20 settembre quando ho incontrato i genitori di Matteo, il 4 ottobre è stata la volta di Mattia, il 12 ottobre è arrivata Sofia, il 24 ottobre Elena e il 25 ottobre ancora un bimbo di nome Mattia...
per me che li ho conosciuti singolarmente, un rinnovarsi di emozioni, di sensazioni, di ricordi, ma con il magico potere di trasformarsi in ricchezza, attraverso una crescita interiore.

                                                                           Eccoli qua



Facciamo fatica a vedere i benefici del massaggio infantile sui nostri bimbi, o meglio facciamo fatica a trovare dei benefici che siano speciali per i nostri bambini e che siano tanto diversi da quelli di tutti gli altri bambini. Ma se il massaggio è uno strumento da dare alla mamma per stare con il suo bambino e starci in un certo modo, in un modo speciale, un momento piacevole, un momento soltanto loro... allora è vero che per i nostri bambini e per le nostre mamme è ancora più bello e più significativo. 
E' innegabile, alla nascita qualche filo si rompe, e viene rotto dal contorno, dalle parole dette, le diagnosi fatte male, gli sguardi, i non auguri, l'assenza di fiori, gli imbarazzi, i silenzi e tutte quelle cose che noi mamme conosciamo fin troppo bene. Massaggiare il proprio bambino, è un altro modo per dirgli che lo amiamo, è farlo senza parole ma con un gesto, uno sguardo, un tocco buono.




Venerdì 28 ottobre. Per noi un giorno bellissimo. Sette "Soli" erano lì, con i loro sorrisi "sdentati", una vitalità sorprendente, e accanto le loro sette splendide mamme, insieme, a rappresentare il futuro, che sarà diverso, deve essere così.







"Cara mamma, caro papà,
in questo momento sembra che la terra ti frani sotto i piedi: ti hanno appena detto che tuo figlio è nato con la sindrome di Down.
Ancora fai fatica a capire, razionalizzare, forse anche a respirare..."


                                              Pubblicazione curata da Emiliano Gucci 
                                                           e disponibile nella nostra sede