lunedì 3 febbraio 2014

Rubrica letteraria: Se una notte d'inverno un viaggiatore






Se una notte d’inverno un viaggiatore  
Italo Calvino





Un Lettore inizia a leggere un romanzo che si interrompe bruscamente lasciando in sospeso mille domande. Il Lettore ne cercherà disperatamente il seguito ma si troverà ad iniziare 10 romanzi diversi. Le vicende dei libri si intrecceranno fra loro, intercalate da quelle del Lettore (e di una Lettrice), addirittura gli stessi scrittori diventeranno protagonisti dei loro romanzi, in un’escalation narrativa assolutamente geniale.

Lo stesso Calvino definiva questo libro “un romanzo sul piacere di leggere un romanzo”.
Credo sia stato detto tutto sull’autore e quindi ogni altro commento sarebbe superfluo, ma dal mio modesto punto di vista questo testo è un capolavoro assoluto sotto tutti i punti di vista.
La scrittura è semplicemente perfetta, le parole scelte sono quasi sempre insostituibili, quasi si percepisce la gioia del raccontare. Ogni inizio di romanzo è scritto con un diverso stile e una diversa ambientazione, un vero laboratorio di narrativa. La(e) trama(e) è avvincente e il finale inatteso. L’ironia e la leggerezza di Calvino sono insuperabili e, per chi ama leggere, è fin troppo facile riconoscersi nel Lettore e nella Lettrice, nelle loro emozioni, nella loro ricerca di qualcosa che non si sa cosa sia perché non c’è, dato che ancora deve essere letto….
Imperdibili le pagine in cui lo scrittore racconta il rapporto sessuale come fosse la “lettura” di un altro essere umano.
Un libro assolutamente intelligente e capace di suscitare meraviglia.

Recensione a cura di Silvia Corazza

“Se volete insistere sulla soggettività della lettura posso essere d'accordo con voi,
ma non nel senso centrifugo che voi le attribuite.
Ogni nuovo libro che leggo entra a far parte di quel libro complessivo e unitario che è la somma delle mie letture.
Questo non avviene senza sforzo: per comporre quel libro generale, ogni libro particolare deve trasformarsi,
entrare in rapporto coi libri che ho letto precedentemente,
diventarne il corollario o lo sviluppo o la confutazione o la glossa o il testo di referenza.
Da anni frequento questa biblioteca e la esploro volume per volume, scaffale per scaffale,
ma potrei dimostrarvi che non ho fatto altro che portare avanti la lettura d'un unico libro.”



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