venerdì 8 agosto 2014

La nostra rubrica letteraria: "ZeroZeroZero"


Chi non conosce Roberto Saviano, le sue battaglie contro la Camorra, le sue prese di posizione contro il degrado di alcune zone di Napoli e della Campania, in sintesi il suo impegno morale contro ogni deviazione del vivere civile e al contempo il suo impegno, certo come intellettuale, nel cercare di ripristinare la legalità dove essa sia scomparsa? Quindi leggo ed apprezzo le sue apparizioni in pubblico, le sue prese di posizione, i suoi articoli sulla stampa, però non avevo avuto la voglia, o il coraggio, di leggere il suo primo libro “Gomorra”.
Poi però mi sono detto: come posso dire di condividere le sue idee se non le approfondisco, se non so di cosa parla in particolare, se non mi sporco la mente facendo fatica a leggere di tante nefandezze, se non mi impegno su certe pagine che fanno orrore solo a guardarle? Quindi ho preso il suo secondo libro; quel titolo che trovate all’inizio.
E’ agghiacciante.
Sono agghiaccianti le parole con cui il libro inizia:
 “La coca la sta usando chi è seduto accanto a te ora in treno e l’ha presa per svegliarsi stamattina o l’autista dell’autobus che ti porta a casa, perché vuole fare gli straordinari senza sentire i crampi alla cervicale. Fa uso di coca chi ti è più vicino. Se non è tuo padre o tua madre, se non è tuo fratello, allora è tuo figlio. Se non è tuo figlio, è il tuo capo ufficio. O la sua segretaria che tira il sabato per divertirsi...Ma se, pensandoci bene, ritieni che nessuna di queste persone possa tirare cocaina, o sei incapace di vedere o stai mentendo. Oppure, semplicemente, la persona che ne fa uso sei tu."

Leggi e ti viene male allo stomaco, ti viene voglia di andare in bagno per liberarti perché la nausea aumenta mano a mano che vai avanti. Ma non perché hai in mente o ti vedi davanti agli occhi qualcuno che è il povero drogato che la sera trovi per strada, no: perché pensi a quello che leggi e lo trovi incredibilmente vero.
Ti rendi conto che quello che scrive Saviano purtroppo è la realtà, non è qualcosa di estremo che riguarda solo pochi o relativamente pochi tossici, è quello che si nasconde dietro l’apparenza della società civile, anche del primario di ospedale che ti toglie l’appendice o del macchinista del treno ad alta velocità che ti porta a Roma.
Dopo queste iniziali considerazioni morali che ti inchiodano a guardare in faccia ad una realtà che forse non volevi vedere, Saviano passa ad illustrarti l’origine, chiamiamola così, del fenomeno.
Si parte dalla coltivazione, naturalmente già sotto il controllo delle famiglie sudamericane, e poi via via al raccolto, alla raffinazione ed infine alla grande distribuzione, ai supermarket della droga. Tutti questi passaggi sono in mano a potenti clan più o meno organizzati e dislocati in ogni angolo del pianeta. Oggi non c’è parte di mondo che non sia impestata dalla coca ed in ogni parte c’è violenza, morte, sangue e danaro. Tanto danaro che noi forse non riusciamo neppure a quantificarlo. Tutto questo oro serve, come ogni industria che si rispetti, per la produzione, il trasporto, la commercializzazione, ma più che mai per ungere alcune ruote degli apparati statali.
Di fronte ci sono i mastini che cercano di fermare o di rallentare questo fiume inarrestabile, con la loro intelligenza, la loro caparbietà, infiltrandosi nel marciume, rischiando la vita e spesso lasciandola, per difendere noi onesti cittadini che non conosceremo forse mai i loro nomi o il loro coraggio.
Certo, il loro coraggio, che anche ieri ha permesso un sequestro di 450 Kg. di droga nel porto di Gioia Tauro nascosti in 2 container provenienti dal Sud America, ma questi sacrifici sono niente a confronto delle tonnellate di roba che circola in tutto il mondo sotto le più disparate coperture, dai mini sommergibili, alle più eleganti barche a vela, dai luridi pescherecci ai disperati imbottiti di droga negli intestini che rischiano così la loro vita, agli animali anch’essi imbottiti di polvere e poi squartati e gettati nei campi come semplici carogne, alle belle signore frequentatrici di ambienti altolocati che l’hanno fatta franca per anni perché coperte da onorevoli e poi improvvisamente scoperte con sommo stupore di noi ascoltatori del TG. Così viene alla luce l’altra componente principale del traffico di stupefacenti: la connivenza di politici corrotti forse per uso proprio, forse per interesse personale o forse per tutte e due le cose ed allora viene il dubbio che non riusciremo mai a spezzare questa spirale di potere, soldi, morte, sequestri, processi, condanne, assoluzioni e ancora potere e così di nuovo.
Allora dopo questi fatti è importante dire che Saviano è un bravo scrittore o che si è documentato in maniera accurata e che il libro non ti consente distrazioni e che ti prende come un romanzo??
Forse è importante solamente leggerlo, rimanerne scioccati come è successo a me, divulgarlo, parlarne, discuterne perché a noi uomini retti non rimane altro se non battersi con i mezzi della ragione, della convinzione e dell’esempio, per rimanere tali e far rimanere tali i nostri cari. 
Raffaele Strada

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