Chi non
conosce Roberto Saviano, le sue battaglie contro la Camorra, le sue
prese di posizione contro il degrado di alcune zone di Napoli e della
Campania, in sintesi il suo impegno morale contro ogni deviazione del
vivere civile e al contempo il suo impegno, certo come intellettuale,
nel cercare di ripristinare la legalità dove essa sia scomparsa?
Quindi leggo ed apprezzo le sue apparizioni in pubblico, le sue prese
di posizione, i suoi articoli sulla stampa, però non avevo avuto la
voglia, o il coraggio, di leggere il suo primo libro “Gomorra”.
Poi
però mi sono detto: come posso dire di condividere le sue idee se
non le approfondisco, se non so di cosa parla in particolare, se non
mi sporco la mente facendo fatica a leggere di tante nefandezze, se
non mi impegno su certe pagine che fanno orrore solo a guardarle? Quindi ho preso il suo secondo libro; quel titolo che trovate
all’inizio.
E’ agghiacciante.
Sono agghiaccianti le parole con cui
il libro inizia:
“La coca la sta usando chi è seduto accanto a te
ora in treno e l’ha presa per svegliarsi stamattina o l’autista
dell’autobus che ti porta a casa, perché vuole fare gli
straordinari senza sentire i crampi alla cervicale. Fa uso di coca
chi ti è più vicino. Se non è tuo padre o tua madre, se non è tuo
fratello, allora è tuo figlio. Se non è tuo figlio, è il tuo capo
ufficio. O la sua segretaria che tira il sabato per
divertirsi...Ma se, pensandoci bene, ritieni
che nessuna di queste persone possa tirare cocaina, o sei incapace di
vedere o stai mentendo. Oppure, semplicemente, la persona che ne fa
uso sei tu."
Leggi e ti viene male allo stomaco,
ti viene voglia di andare in bagno per liberarti perché la nausea
aumenta mano a mano che vai avanti. Ma non perché hai in mente o ti
vedi davanti agli occhi qualcuno che è il povero drogato che la sera
trovi per strada, no: perché pensi a quello che leggi e lo trovi
incredibilmente vero.
Ti rendi conto che quello che scrive
Saviano purtroppo è la realtà, non è qualcosa di estremo che
riguarda solo pochi o relativamente pochi tossici, è quello che si
nasconde dietro l’apparenza della società civile, anche del
primario di ospedale che ti toglie l’appendice o del macchinista
del treno ad alta velocità che ti porta a Roma.
Dopo queste iniziali considerazioni
morali che ti inchiodano a guardare in faccia ad una realtà che
forse non volevi vedere, Saviano passa ad illustrarti l’origine,
chiamiamola così, del fenomeno.
Si parte dalla coltivazione,
naturalmente già sotto il controllo delle famiglie sudamericane, e
poi via via al raccolto, alla raffinazione ed infine alla grande
distribuzione, ai supermarket della droga. Tutti questi passaggi
sono in mano a potenti clan più o meno organizzati e dislocati in
ogni angolo del pianeta. Oggi non c’è parte di mondo che non sia
impestata dalla coca ed in ogni parte c’è violenza, morte, sangue
e danaro. Tanto danaro che noi forse non riusciamo neppure a
quantificarlo. Tutto questo oro serve, come ogni industria che si
rispetti, per la produzione, il trasporto, la commercializzazione, ma
più che mai per ungere alcune ruote degli apparati statali.
Di fronte ci sono i mastini che
cercano di fermare o di rallentare questo fiume inarrestabile, con la
loro intelligenza, la loro caparbietà, infiltrandosi nel marciume,
rischiando la vita e spesso lasciandola, per difendere noi onesti
cittadini che non conosceremo forse mai i loro nomi o il loro
coraggio.
Certo, il loro coraggio, che anche
ieri ha permesso un sequestro di 450 Kg. di droga nel porto di Gioia
Tauro nascosti in 2 container provenienti dal Sud America, ma questi
sacrifici sono niente a confronto delle tonnellate di roba che
circola in tutto il mondo sotto le più disparate coperture, dai mini
sommergibili, alle più eleganti barche a vela, dai luridi
pescherecci ai disperati imbottiti di droga negli intestini che
rischiano così la loro vita, agli animali anch’essi imbottiti
di polvere e poi squartati e gettati nei campi come semplici carogne,
alle belle signore frequentatrici di ambienti altolocati che l’hanno
fatta franca per anni perché coperte da onorevoli e poi
improvvisamente scoperte con sommo stupore di noi ascoltatori del TG.
Così viene alla luce l’altra componente principale del traffico di
stupefacenti: la connivenza di politici corrotti forse per uso
proprio, forse per interesse personale o forse per tutte e due le
cose ed allora viene il dubbio che non riusciremo mai a spezzare
questa spirale di potere, soldi, morte, sequestri, processi,
condanne, assoluzioni e ancora potere e così di nuovo.
Allora dopo questi fatti è
importante dire che Saviano è un bravo scrittore o che si è
documentato in maniera accurata e che il libro non ti consente
distrazioni e che ti prende come un romanzo??
Forse è importante solamente
leggerlo, rimanerne scioccati come è successo a me, divulgarlo,
parlarne, discuterne perché a noi uomini retti non rimane altro se
non battersi con i mezzi della ragione, della convinzione e
dell’esempio, per rimanere tali e far rimanere tali i nostri cari.
Raffaele Strada