Da Superando.it 08/06/2016...
Con il giusto sostegno, posso fare le mie scelte
«Ho bisogno di aiuto, di tempo e di informazioni, prima di
prendere una decisione e ho bisogno di supporto anche per poter vivere
in modo indipendente, ma con il sostegno giusto lo posso fare!»: la
testimonianza di Roisin De Burca, giovane donna con sindrome di Down, in
occasione di una recente conferenza organizzata a Dublino dal Forum
Europeo sulla Disabilità, ha illuminato la strada di un “futuro
possibile”, all’insegna dei diritti e della vita indipendente, per tutte
le persone con disabilità

Roisin
De Burca di Down Syndrome Ireland ha portato la propria testimonianza
alla Conferenza di Dublino sulla capacità giuridica delle persone con
disabilità, organizzata dal Forum Europeo sulla Disabilità
«La
capacità giuridica può essere descritta come il
potere o la possibilità di agire, da parte di una persona, nel quadro
del sistema giuridico. In altre parole, essa rende una persona
soggetto di diritto.
Si tratta di un concetto connesso alla gran parte delle persone
maggiorenni, che permette loro di avere diritti e doveri, di prendere
decisioni vincolanti e di rispettarle. Tale capacità facilita la libertà
personale: essa infatti consente a una persona di accettare un lavoro,
di sposarsi, di ereditare proprietà. Inoltre protegge l’individuo da
interventi indesiderati: ad esempio la persona adulta con capacità
giuridica può rifiutare qualsiasi trattamento medico sul quale non sia
d’accordo».
Ha ruotato attorno a tali questioni la
Conferenza Internazionale dedicata appunto alla capacità giuridica e al diritto da parte delle persone con disabilità di
fare le proprie scelte in ogni àmbito della loro vita, svoltasi qualche settimana fa a
Dublino, in occasione dell’Assemblea Annuale dell’
EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, e della quale abbiamo già riferito ampiamente
in altra parte del giornale. Un incontro, come avevamo segnalato, centrato per lo più sull’articolo 12 della
Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (
Uguale riconoscimento dinanzi alla legge), che riproponiamo integralmente nel box in calce.
Torniamo qui a occuparci dell’evento di Dublino, per
calare nella concreta realtà
quello stesso concetto di capacità giuridica, grazie alle illuminanti
testimonianze prodotte in Irlanda da due persone con disabilità
intellettiva, vale a dire
Claire Hendrick di Inclusion Ireland e
Roisin De Burca di
Down Syndrome Ireland, introdotte da un’altrettanto significativa
annotazione proveniente dai responsabili dell’EDF. «Molti di noi – hanno
dichiarato questi ultimi – danno per scontato il proprio diritto a
decidere su cosa studiare, quale lavoro cercare, dove e con chi vivere,
chi sposare, per chi votare, quale medico interpellare. Al contrario, a
molte
persone con disabilità intellettive o psicosociali,
questo diritto basilare viene negato e i loro desideri e preferenze non
vengono rispettati. Basti pensare alle tante persone con disabilità che
finiscono per vivere in istituti o strutture psichiatriche
contro la loro volontà o a quelle donne con disabilità che vengono tuttora
sterilizzate senza il loro consenso informato».
«Dopo la morte di mia madre – ha raccontato dunque
Claire Hendrick
a Dublino – sono finita in una struttura per senzatetto, lontana dalla
mia famiglia e dal mio medico. Non mi è stato permesso di fare quello
che facevo prima e per andare dal medico dovevo chiedere a qualcuno. Se
poi, ad esempio, mi serviva del denaro per il mio compleanno, dovevo
esattamente dire quanto. Era tutto
molto difficile e pesante».
Sull’altro versante,
Roisin De Burca ha aperto invece la strada a un “futuro possibile”, per tante persone con disabilità, all’insegna dei
diritti e della
vita indipendente.
«I miei fratelli più grandi – ha spiegato infatti – sono andati tutti
al college, ma anch’io, come loro, volevo studiare e l’ho fatto. Vivo
con i miei genitori, ma voglio essere
indipendente e in grado di
prendermi cura di me stessa. Vorrei anche lavorare, ma non trovo un’occupazione. La più grande sfida che ho raccolto è stata quella di
assumermi responsabilità».
«Certo – ha aggiunto – ho bisogno di aiuto, di molto tempo e di molte
informazioni, prima di prendere una decisione e ho bisogno di supporto
anche per poter vivere in modo indipendente. Ma
con il sostegno giusto lo posso fare!».